Curare i denti e l’igiene orale fa parte delle misure di prevenzione che ogni futura mamma dovrebbe adottare prima e durante la gravidanza. “Consiglio alle donne in gravidanza di sottoporsi a una visita odontoiatrica e, se necessario, ad almeno una seduta di pulizia dei denti professionale e a eventuali cure” spiega Stefania Piscicelli, vicepresidente dell’Unione nazionale igienisti dentali (Unid), che tiene la “lezione” sull’igiene orale durante il corso preparto del Policlinico Gemelli di Roma. Durante la visita l’igienista deve indicare quali sono gli strumenti da usare, dal filo interdentale allo spazzolino elettrico, a seconda delle esigenze.
I falsi miti su denti e gravidanza
“Vorrei sfatare il mito che le gestanti non possono ricevere le cure del dentista aggiunge l’esperta – su indicazione dell’odontoiatra possono infatti subire anestesie e prendere antibiotici, senza rischi”. “Un altro mito da sfatare è che in gravidanza si perdono i denti. È vero che le modificazioni della dieta, nausee, vomito e quelle ormonali creano dei cambiamenti a livello del cavo orale che possono aumentare il rischio di carie e di infiammazioni gengivali. Ma è anche vero che questi rischi si annullano con una corretta igiene orale e con delle opportune accortezze “.
Attenzione alla parodontite
Curare i denti significa contrastare il proliferare dei batteri e l’insorgere di carie e infiammazioni gengivali: se trascurata, un’infiammazione delle gengive può degenerare in gengivite e poi in parodontite. Alcuni studi evidenziano che i problemi parodontali trascurati potrebbero favorire complicanze come una maggiore probabilità di avere nascite pre-termine o bambini con scarso peso alla nascita. “Perciò – afferma l’igienista – è importante sottoporsi a un controllo quando le gengive sanguinano o si prova dolore nell’addentare cibi duri”.
Salute orale per mamma e bimbi
Una bocca sana vuol dire anche ridurre il rischio di trasmettere i batteri al neonato. Mai, per esempio, prendere il ciuccio caduto in terra, passarselo in bocca e darlo al figlio, con l’idea di averlo sterilizzato. “Così la mamma trasmette i suoi batteri al piccolo”, dice l’esperta. Per pulire il ciuccio, bisogna lavarlo come d’abitudine. Per l’igiene del neonato, poi, basta prendere una garzina imbevuta di soluzione fisiologica e passarla sulle gengive e nel cavo orale.
Pulire anche i primi dentini
Quando spuntano i primi denti si può passare allo spazzolino, inizialmente senza dentifricio finché il bambino non sia in grado di sciacquare. Poi, è bene far sì che impari a spazzolarsi da solo con la supervisione dei genitori, anche fino ai 10-12 anni. Attenzione anche a biberon, ciucci e dito in bocca, che, dopo i tre anni, possono alterare la crescita delle ossa mascellari e il posizionamento dei denti. “Consiglio di non far prendere l’abitudine del dito in bocca perché potrebbe essere difficile eliminarla quando sarà il momento”, dice Piscicelli. Bisogna poi evitare di bagnare biberon e tettarelle con sostanze dolci “che favoriscono la creazione di un ambiente acido e la conseguente proliferazione dei batteri, causa della carie” aggiunge l’esperta.
Prevenzione per i denti permanenti
Un’ulteriore misura di prevenzione della carie è la fluoroprofilassi topica con utilizzo professionale di gel o vernici al fluoro. I genitori più scrupolosi possono ricorre all’applicazione dei sigillanti per il primo molare permanente. “Questo dente spunta in fondo a tutti, all’età di 6 anni circa – dice Piscicelli – e non fa cadere nessun dente da latte. Ma è spesso colpito da carie, avendo un solco molto profondo in cui si può depositare il cibo: sigillarlo ne rende più facile la pulizia”.
Fonte: repubblica.it/salute
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