Hai bisogno di prenotare un appuntamento? Tel 081 578 50 37

Un sensore per “vedere” l’alito cattivo

L’alitosi è un problema piuttosto comune. Sono 30 milioni gli italiani che l’hanno sperimentata almeno una volta nella vita, secondo i dati presentati dall’Aidi, Associazione igienisti dentali italiani negli scorsi mesi. Anche se nella maggior parte dei casi l’alitosi è semplicemente un fastidio, a volte può essere un sintomo di problemi medici e dentistici più gravi. Tuttavia, molte persone, secondo quanto evidenziano gli studiosi, non sono consapevoli del fatto che il loro alito è cattivo. Neanche i medici, al momento, hanno un test pratico, obiettivo e abbastanza sensibile per diagnosticare al meglio l’alitosi.

Un controllo dell’alito prima di un incontro

In tanti coloro a cui piacerebbe poter fare un rapido “controllo dell’alito” prima di un incontro importante (di lavoro o romantico). Proprio per queste situazioni, i ricercatori hanno sviluppato un sensore che rileva piccolissime quantità di acido solfidrico, il composto responsabile dell’alitosi, nelle esalazioni umane. Il sensore è descritto dagli studiosi del Korea Advanced Institute of Science and Technology e del Massachusetts Institute of Technology, sulla rivista Analytical Chemistry.

Un sensore che cambia colore

Il team di ricerca ha per questo voluto sviluppare un rilevatore portatile e sensibile per l’alitosi che i medici potrebbero utilizzare per diagnosticare rapidamente e in modo economico la condizione. Per svilupparlo è stato utilizzato diacetato di piombo- una sostanza chimica che diventa marrone quando esposta all’acido solfidrico. Di per sé, la sostanza non è abbastanza sensibile da rilevare tracce piccolissime di acido solfidrico, perciò gli studiosi l’hanno ancorata a una rete in nanofibre 3D. Monitorando un cambiamento di colore da bianco a marrone sulla superficie del sensore, hanno potuto così rilevare fino a 400 parti per miliardo di acido solfidrico ad occhio nudo in solo 1 minuto. Inoltre, il sensore ha rilevato tracce di acido solfidrico aggiunto a campioni di alito da 10 volontari sani.

Fonte: ansa.it

Condividi questo articolo