La parodontologia a Napoli si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie che colpiscono il parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti di sostegno dei denti (gengiva, legamento parodontale e osso).
La più grave di queste patologie è la parodontite che, se non adeguatamente trattata, porta alla perdita dei denti, anche se in perfette condizioni, a causa del progressivo riassorbimento dell’osso e del tessuto gengivale da cui sono sostenuti.
La placca batterica e il tartaro
Il nostro cavo orale è colonizzato da più di 500 tipi diversi di batteri che il nostro organismo, per mezzo del sistema immunitario, riesce a tenere a bada finché non diventano troppo numerosi. Se l’igiene orale è trascurata, la placca, una sostanza formata da saliva, cibo e fluidi che si deposita sulle superfici dei denti, viene rapidamente colonizzata dai batteri che utilizzano gli zuccheri per ricavare energia e aderire più tenacemente alle superfici dentali.
La placca attecchisce soprattutto negli spazi interdentali, nelle superfici occlusali, nelle irregolarità dello smalto o in prossimità della gengiva e del dente (colletto). Quando la placca si accumula e non viene rimossa, si può cristallizzare e diventare tartaro che aderisce saldamente allo smalto e può essere rimosso solo dal dentista.
I batteri della placca e del tartaro producono acidi e tossine che attaccano lo smalto dei denti, danneggiano le gengive e causano le malattie parodontali che distruggono il parodonto.
Cos’è il parodonto
Il parodonto è l’insieme delle strutture che danno sostegno al dente ed è formato da gengive, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare. Le gengive sono l’insieme dei tessuti molli che circondano i denti e che ricoprono le ossa alveolari; a ridosso del colletto la gengiva forma una piccola conca detta solco gengivale.
Il legamento parodontale circonda le radici dei denti, ancorandole con le sue fibre all’osso circostante (l’osso alveolare). Il cemento radicolare è un tessuto calcificato molto resistente che costituisce il rivestimento esterno della radice del dente; su di esso si inseriscono le fibre del legamento parodontale. L’osso alveolare è il tessuto osseo che si trova intorno ai denti.
La funzione principale del parodonto è di mantenere i denti attaccati al tessuto osseo dei mascellari e di attutire le sollecitazioni meccaniche che gravano sugli elementi dentali (ad es. durante la masticazione).
La gengivite
È una malattia di tipo infiammatorio, piuttosto frequente anche nei bambini, che può essere curata facilmente se diagnosticata in tempo. Viene causata da particolari tipi di batteri, in parte anaerobici (viventi in assenza di ossigeno), e inizia solitamente in modo asintomatico.
La gengivite si manifesta con gengive arrossate, di consistenza molle, che sanguinano quando si spazzolano i denti.
Si cura facilmente attraverso sedute di igiene odontoiatrica per eliminare la placca batterica. La gengivite non curata può diventare piorrea e parodontite, estendersi a tutto il supporto del dente (parodonto) causandone la distruzione e conseguente caduta dei denti.
La parodontite
La Parodontite è una malattia infiammatoria degenerativa che determina la formazione delle tasche gengivali e la distruzione dei tessuti di supporto del dente, ossia osso, gengiva, cemento e legamento parodontale. Le tasche sono scollature tra dente e gengiva che aumentano di profondità quando i solchi gengivali, posti ai lati dei denti, attaccati da patologie infiammatorie di una certa rilevanza, reagiscono formando appunto le tasche gengivali, o più correttamente, parodontali.
I batteri si moltiplicano nelle tasche parodontali producendo tossine che distruggono le cellule responsabili della riproduzione ossea, determinano un riassorbimento osseo e di conseguenza l’instabilità e la caduta dei denti.
La pulizia dei denti è un fattore importante per prevenire la parodontite, ma ci sono molti elementi che predispongono alla patologia: fumo, stress, fattori ereditari e ormonali, malattie come il diabete o l’aids, farmaci che inducono alla salivazione, problemi alimentari, otturazioni e restauri eseguiti male, malposizioni dentarie.
Con un giusto trattamento di parodontologia a Napoli e un adeguato mantenimento è possibile tenere sotto controllo la parodontite impedendone la progressione.
La diagnosi della Parodontite
L’infiammazione delle tasche parodontali spesso non presenta sintomi evidenti, per questo la parodontite può avanzare in modo silente. Esistono però alcuni sintomi che permettono di individuare la patologia. Innanzitutto il sanguinamento delle gengive, l’alitosi cronica e la sensibilità dentale al caldo o al freddo.
Se il processo è molto avanzato compaiono diastemi, cioè spazi eccessivi tra i denti, recessione delle gengive e, infine, mobilità di denti anche apparentemente sani.
Ovviamente dovrà essere lo specialista parodontologo a determinare la condizione delle tasche parodontali del paziente, perchè non sempre il sanguinamento e il gonfiore delle gengive sono causati dalla placca e dal tartaro, ma possono dipendere anche da altre condizioni (gravidanza e allattamento, sbalzi ormonali, problemi di circolazione sanguigna o assunzione di anticoagulanti). Anche la carenza di vitamina C o K può portare al sanguinamento gengivale.
Inoltre, bisogna ricordare che esistono alcuni presupposti che possono alimentare le affezioni gengivali come, ad esempio, le malattie diabetiche, le terapie contraccettive, l’assunzione di cortisone e quella di farmaci antidepressivi.
Le tasche gengivali, inoltre, si formano più facilmente nei fumatori, nei soggetti stressati e durante il periodo adolescenziale, quando gli ormoni fluttuanti favoriscono l’insorgenza di infiammazioni gengivali.
Attraverso specifici esami radiografici e il sondaggio parodontale, che consiste nell’inserire una sonda millimetrata tra il dente e la parte finale della gengiva, in modo da stabilire, in maniera totalmente indolore, la profondità delle tasche, il parodontologo potrà valutare lo stadio della patologia e il miglior metodo per curarla.
La cura della Parodontite
La terapia iniziale comprende delle sedute di igiene orale professionale con rimozione di placca e tartaro, eliminazione di carie e otturazioni non funzionali, controllo degli stili di vita, riduzione o eliminazione del fumo, controllo di eventuali malattie metaboliche in atto.
In seguito si può passare alla terapia meccanica non chirurgica e se necessario a una fase chirurgica mucogengivale o ossea. La terapia meccanica non chirurgica prevede la rimozione di tartaro e placca batterica dalle superfici dentali sopra e sottogengivali (detartrasi) e la levigatura di superfici dentali e radicolari.
Può essere fatta a “cielo chiuso” (senza scollamento della gengiva) o a “cielo aperto” (sollevando i lembi gengivali). Inoltre si eliminano tutti i fattori determinanti la placca sopra e sottogengivale (otturazioni, margini protesici debordanti, carie, tartaro, cemento radicolare contaminato). La cura può essere supportata da una terapia antimicrobica locale sottogengivale con farmaci specifici.
Il trattamento chirurgico per la cura della Parodontite
Effettuato in anestesia locale o in sedazione, serve a correggere i difetti ossei profondi, le tasche parodontali e a risanare le zone ammalate, rimodellandole.
Questi interventi servono a creare un ambiente più accessibile per le tecniche d’igiene orale domiciliare oltre a garantire una maggiore stabilità nel tempo agli elementi dentari.
La scelta della tecnica chirurgica adeguata dipende da diversi fattori tra i quali la gravità della malattia, la tipologia del riassorbimento osseo, la sede in cui la malattia si manifesta, la capacità di collaborazione del paziente.
Il trattamento chirurgico deve essere considerato come un mezzo aggiuntivo alla terapia meccanica non chirurgica.
Dopo la terapia chirurgica si può passare all’eventuale riabilitazione protesica per un pieno recupero estetico e funzionale.
È fondamentale però che il dente sia assolutamente sano prima di questa fase, pena la perdita nel tempo sia dei denti che del restauro.
La perimplantite
La perimplantite è una patologia simile alla parodontite che attacca gli impianti dentali con la stessa microflora presente nelle tasche parodontali e sviluppando la stessa perdita del tessuto osseo di supporto.
Per questo motivo è di fondamentale importanza inserire gli impianti in una bocca non affetta da parodontite perchè gli stessi batteri possono facilmente migrare da un dente a un impianto.
Questo non vuol dire che non sia possibile inserire gli impianti a un paziente affetto da parodontite, ma semplicemente che i denti naturali devono essere curati prima dell’inserimento delle viti implantari, decontaminando i tessuti dai batteri che saranno rimossi attraverso sedute di igiene orale e laser.
Conseguenze della malattia parodontale
È stato dimostrato un forte legame tra gli effetti dell’infiammazione cronica della via orale e la salute generale.
I pazienti che soffrono di malattia parodontale sviluppano alterazioni dei parametri infiammatori dell’intero organismo, riscontrabili anche a livello ematico, tanto da far supporre che l’infiammazione localizzata a livello della gengiva possa estendersi all’intero organismo.
Questi pazienti presentano, infatti, valori più elevati di globuli bianchi, di proteine e altri parametri infiammatori. A causa di questi meccanismi infiammatori, la malattia parodontale è considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie sistemiche e, per contro, certe malattie sistemiche possono avere un grosso impatto sulla salute orale.
Ci sono oltre 100 malattie sistemiche che hanno manifestazioni orali come, ad esempio, malattie cardiovascolari, ictus, infezioni respiratorie, cancro al pancreas, diabete e problemi nutrizionali. Avere un’infiammazione elevata costante è da considerarsi un elemento favorevole per lo sviluppo della malattia aterosclerotica e dell’infarto miocardico.
Parodontologia a Napoli e prevenzione
Prevenire la parodontite e la perdita dei denti è possibile.
Le azioni e i comportamenti da mettere in pratica, fin da piccoli, sono semplici e in grado di prevenire e riconoscere ai primi sintomi le patologie di denti e bocca.
La prevenzione inizia in età scolare, quando a 6 anni spuntano i primi molari e avviene la permuta degli incisivi.
È fondamentale insegnare ai bambini le tecniche base di igiene orale e un efficace controllo della placca.
Va eseguita anche una visita di valutazione ortodontica, prevenzione delle mal occlusioni e dei difetti ossei.
Dopo l’eruzione dei denti definitivi, è importante controllare sempre lo stato delle gengive. Se sono arrossate e sanguinanti, meglio sottoporsi a visita specialistica da un parodontologo. Il sanguinamento delle gengive è un fortissimo indizio di una parodontite attiva.
Non sottovalutare l’importanza dell’igiene professionale che va effettuata almeno ogni 4/6 mesi. Ridurre le sigarette a non più di 3 o 4 al giorno e abolire sigari e pipe.
Il fumo aumenta da 7 a 10 volte il rischio di perdere i denti per la parodontite e le terapie sono meno efficaci in caso di tabagismo. Eseguire controlli medici specifici in caso di diabete, aterosclerosi e osteoporosi.
Non sottovalutare il ruolo che le tossine e i batteri stessi, che entrano costantemente in circolo, possono giocare in queste patologie, infatti molte patologie sistemiche sono correlate alla parodontite.
Bisogna ricordare sempre che per risolvere l’infezione parodontale non basta eliminare i denti e sostituirli con impianti di titanio.
Gli stessi batteri che causano la parodontite colpiscono anche gli impianti, causando la perimplantite, e la perdita degli stessi.
Approfondimenti sulla Parodontologia a Napoli
Leggi gli approfondimenti della Società Italiana di Parodontologia (SIdP):
- 10 cose da sapere sulle malattie gengivali
- L’igiene orale aiuta la salute
- Il Diabete e la Parodontite