Nella placca batterica di un solo dente, se non pulito adeguatamente, si ammassano più germi di tutti gli abitanti della Cina. Una bomba che può provocare danni in bocca e non solo. Infatti, bastano sei denti colonizzati dalla placca per aumentare il rischio di parodontite, l’infiammazione gengivale che riguarda circa 20 milioni di italiani dopo i 35 anni.
Placca, parodontite e altre malattie
L’infiammazione delle gengive può alzare non poco il pericolo di malattie come il diabete o le patologie cardiovascolari. In tutte le placche ateromatose, che possono dare origine a infarti e ictus, è infatti possibile trovare Dna di batteri tipici della placca dentaria. Chi soffre di parodontite può avere un rischio di infarto maggiore persino di chi ha un elevato spessore della parete delle carotidi. Inoltre, se si sono persi denti per colpa delle gengive infiammate la probabilità di sviluppare aterosclerosi è molto alta.
Triplicato il rischio di diabete
I batteri presenti in abbondanza in bocca, attraverso la circolazione sanguigna, raggiungono numerosi organi. L’infezione che possono innescare può essere localizzata, come infezioni polmonari, endocarditi, ascessi, oppure generalizzata, tanto da favorire la comparsa delle malattie cardiovascolari. La parodontite può triplicare il rischio di diabete, contribuendo all’insulino-resistenza. Inoltre, fa salire i valori dell’emoglobina glicata, indice di un peggior controllo glicemico. In chi è già diabetico o ha patologie cardiovascolari, se c’è un’infiammazione gengivale c’è un peggior controllo della glicemia e un maggior rischio di sviluppare complicanze. Per questo è importante gestire le gengiviti con un’adeguata terapia parodontale. Migliorare la salute delle gengive innesca un circolo virtuoso che migliora il benessere generale.
L’obiettivo della prevenzione
La prevenzione dal dentista con la pulizia dei denti professionale è utile per eliminare la placca, quel biofilm batterico in cui la comunità di germi prolifera grazie a una matrice di polimeri che li nutre e li protegge. La bocca è un habitat che favorisce l’accumulo di batteri, non solo per le condizioni ideali di temperatura e umidità, ma anche perché i denti non si desquamano come la pelle o le altre mucose: basta poco per ritrovarsi con milioni di germi su un singolo dente.
Non tutti i batteri sono uguali
Lo stile di vita può poi selezionare popolazioni di microrganismi più o meno aggressivi. Anche l’età o alcune malattie possono modificare il biofilm che, se abbondante, favorisce la comparsa di batteri più dannosi. Il risultato, in termini di danno gengivale e infiammazione generale, è variabile e dipende dall’interazione con le difese immunitarie; tuttavia non esiste una quantità di placca “sicura”. Per essere certi di non sviluppare una parodontite e le sue possibili conseguenze è fondamentale mantenere i denti puliti.
Il rischio di perdere i denti
Per riuscirci bisogna saper riconoscere i sintomi delle gengive infiammate per correre ai ripari. Una parodontite non curata può portare dritto alla perdita dei denti. Il 43% dei 20-34enni ha avuto almeno una volta un segno di sofferenza gengivale che spesso si risolve da sé, ma che non andrebbe mai sottovalutato. Il 70% degli italiani non conosce la parodontite e di fronte a gengive dolenti, infiammate o che sanguinano quando si spazzolano i denti non chiede aiuto al dentista e prova con collutori, dentifrici per denti sensibili o semplicemente aspetta che passi. Ma così nell’80% dei casi il disturbo resta e rischia di aggravarsi.
Fonte: corriere.it
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