Uno degli ultimi trend per esibire un sorriso perfetto è il dentifricio sbiancante al carbone: si tratta solo di una moda passeggera o funziona davvero?
Come agisce il dentifricio sbiancante al carbone
Questo dentifricio sbiancante si presenta come una pasta grigio-nera a causa della presenza del carbone vegetale.
Il meccanismo d’azione del carbone vegetale sui denti non è chimico, ma meccanico. Questo significa che il carbone vegetale, se spazzolato con cura, aiuta a rimuovere macchie e patina giallastra, facendo riemergere il colore naturale dei denti.
Un’altra proprietà del carbone molto importante per la salute orale è quella assorbente: questo significa che attira microbi, tossine e sostanze nocive, per una pulizia completa della bocca.
Attenzione, però, a non abusarne: un utilizzo continuo potrebbe danneggiare lo smalto dentale e provocare irritazione alle gengive. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi al proprio dentista per ricevere consigli su come utilizzare questo prodotto in base alla propria situazione dentale.
Dentifricio sbiancante al carbone: quale scegliere
Durante la scelta del prodotto è importante conoscere la provenienza del carbone, favorendo quello estratto da bambù, noci di cocco, legno di pioppo, salice o betulla, evitando i petrolati. Un altro parametro fondamentale è assicurarsi dell’assenza di coloranti neri, del tutto privi di efficacia, al posto del carbone. Infine, è importante prediligere quelli contenenti fluoro, calcio e fosfati per rinforzare lo smalto dentale.
Bisogna sapere che il carbone vegetale è sempre stato molto utilizzato in farmaceutica per le sue numerose proprietà, ad esempio allo scopo di:
- eliminare gonfiore addominale e meteorismo;
- favorire una corretta digestione;
- combattere l’alitosi.
Numerosi studi scientifici confermano che il carbone vegetale può interferire con l’assunzione di alcuni farmaci, ma questo aspetto non riguarda i prodotti cosmetici (come i dentifrici) in quanto non vengono ingeriti.
Come si usa il dentifricio sbiancante al carbone?
Il dentifricio al carbone si utilizza come quello tradizionale, tramite un massaggio di circa 2-3 minuti con movimenti circolari e verticali.
Ma questa tipologia di prodotto richiede alcuni accorgimenti:
- munirsi di salviette dai toni scuri perché il carbone potrebbe macchiare i tessuti, come vestiti, tappetini o asciugamani;
- utilizzare uno spazzolino nuovo adibito solo all’uso del dentifricio al carbone, che potrebbe macchiare le setole di un tono grigiastro.
- risciacquare più volte la bocca per rimuovere eventuali residui neri. In caso non venissero via, si può effettuare un secondo lavaggio con un dentifricio tradizionale.
Probabilmente noterai l’assenza quasi totale di schiuma, ma è una caratteristica che non incide sulla qualità della pulizia.
Dentifricio sbiancante al carbone: dopo quanto tempo si vede l’effetto
L’efficacia di questo prodotto si può notare fin da subito, ma dopo un mese di utilizzo i risultati possono essere più evidenti.
Per ottenere risultati migliori bisogna adottare anche altre buone abitudini:
- mantenere una corretta igiene orale domiciliare;
- sottoporsi periodicamente alla pulizia dei denti professionale;
- non assumere in elevate quantità alimenti che favoriscono la comparsa delle macchie (tè, caffè, vino rosso);
- non fumare sigarette.
Il dentifricio sbiancante al carbone funziona davvero?
Nonostante i pareri dei consumatori siano molto positivi, è importante sapere che al momento non esistono studi scientifici randomizzati e controllati che confermano l’efficacia sbiancante del carbone vegetale.
Come attesta The Journal of the American Dental Association, non ci sono prove scientifiche attendibili in merito: sebbene ci siano numerosi articoli presenti in letteratura, non risultano esserci ancora evidenze convincenti.
In attesa di studi più approfonditi, consigliamo di rivolgerti sempre a uno specialista di fiducia, che potrà indicarti il prodotto più idoneo in base alle tue necessità.
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