Sì, esistono casi di rigetto degli impianti dentali, anche se sono relativamente rari. Il termine “rigetto” è spesso utilizzato in riferimento alla risposta immunitaria del corpo all’impianto. È importante notare che la reazione del corpo all’impianto dentale è generalmente molto diversa da quella riscontrata nei trapianti d’organo, dove il rigetto è un rischio significativo.
Nel contesto degli impianti dentali, il “rigetto” è più spesso associato a una condizione chiamata “fallimento dell’impianto” o “insuccesso dell’impianto”. Questo può verificarsi per diverse ragioni, tra cui:
- *Infezioni*: Un’infezione intorno all’impianto può portare al suo insuccesso.
- *Insufficiente guarigione ossea*: Se l’osso circostante l’impianto non guarisce correttamente o non si integra bene con l’impianto, potrebbe essere necessaria la rimozione.
- *Sovraccarico occessivo*: L’applicazione di una pressione eccessiva sull’impianto, ad esempio a causa del bruxismo (digrignamento dei denti), può portare al fallimento dell’impianto.
- *Problemi di posizionamento*: L’impianto potrebbe non essere stato inserito correttamente inizialmente, il che può portare a complicazioni.
- *Problemi di salute generale*: Alcune condizioni mediche, come il diabete non controllato, possono influenzare negativamente la guarigione e la riuscita degli impianti.
Se sospetti un problema con il tuo impianto dentale o stai sperimentando sintomi come dolore, gonfiore o mobilità dell’impianto, è fondamentale consultare il tuo dentista il prima possibile. La tempestiva identificazione e gestione dei problemi può spesso prevenire il fallimento dell’impianto e garantire un risultato di successo a lungo termine
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