Spesso ci si accorge della recessione gengivale quando la situazione è già in uno stadio avanzato, perché guardandosi allo specchio si ha la sensazione che il dente si sia allungato. In realtà il dente sembra più lungo perché la gengiva, ritirandosi, lascia scoperta una parte della radice.
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Parodontite: cos’è e come riconoscerla
La parodontite è una malattia infiammatoria degenerativa che provoca la formazione di tasche gengivali e la distruzione dei tessuti di supporto del dente, tra cui osso, gengiva, cemento e legamento parodontale. Queste tasche si formano quando i solchi gengivali si infiammano e diventano più profondi, permettendo ai batteri di moltiplicarsi e produrre tossine dannose. Queste tossine distruggono le cellule responsabili della riproduzione ossea, causando il riassorbimento osseo e la perdita dei denti.
La prevenzione è possibile attraverso una buona igiene orale, ma vari fattori come fumo, stress, ereditarietà, malattie (diabete, AIDS), farmaci e cattive abitudini alimentari possono predisporre alla parodontite. Un trattamento adeguato e un mantenimento corretto possono aiutare a controllare la progressione della malattia.
Diagnosi e trattamento della parodontite
La diagnosi della parodontite è spesso difficile a causa dell’assenza di sintomi evidenti nelle fasi iniziali. Tuttavia, segnali come sanguinamento gengivale, alitosi cronica e sensibilità dentale possono indicare la presenza della malattia. Nei casi avanzati, si possono osservare spazi eccessivi tra i denti, recessione gengivale e mobilità dentale. È fondamentale rivolgersi a uno specialista parodontologo per determinare la condizione delle tasche parodontali attraverso esami radiografici e sondaggio parodontale, stabilendo così lo stadio della malattia e il miglior trattamento. Fattori come fumo, stress, squilibri ormonali e malattie sistemiche possono favorire la formazione delle tasche gengivali, rendendo ancora più importante una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
Un problema non solo estetico
Questo problema gengivale danneggia l’estetica della bocca, ma questa non è l’unica conseguenza. Quando la gengiva si ritira lascia infatti esposta parte della radice, quindi aumenta la sensibilità al caldo e al freddo e cresce il rischio che lo smalto venga attaccato da agenti patogeni. Se non si interviene tempestivamente, ci può essere una compromissione dei tessuti di sostegno del dente con gravi danni che possono arrivare fino alla perdita dei denti.
Un processo lento
Spesso non ci si accorge del problema perché il processo è molto lento e graduale. La sensibilità dentale potrebbe però essere un primo campanello d’allarme. Prima ancora di intraprendere qualsiasi trattamento atto a migliorare la situazione, bisognerebbe eliminare le cause della patologia.
Nuove tecniche per la salute e l’estetica della bocca
Nei casi in cui i problemi estetici sono importanti, l’ipersensibilità non è trascurabile e ci sono dei problemi di ortodonzia l’unica soluzione è l’intervento del dentista. In questo modo si potrà offrire una nuova copertura alla radice dentale e si potrà fornire un’adeguata protezione per i denti sensibili. Le nuove tecniche basate sull’applicazione di materiali innovativi possono agevolare la ricrescita del tessuto senza dover per forza ricorrere all’autotrapianto gengivale.
Prevenire la recessione gengivale
Il modo migliore per evitare che le gengive si ritirino è prevenire i possibili fattori di rischio. Una corretta igiene orale, eseguita nel modo giusto, è sicuramente il principale rimedio naturale.
I denti vanno spazzolati più volte quotidianamente, con perizia ma senza eccessivo vigore, cercando di evitare un movimento che va dal dente verso la gengiva . Da non trascurare neanche una regolare seduta di igiene orale professionale, a volte l’unico modo per eliminare efficacemente alcuni depositi di placca e tartaro da aree non raggiungibili con il normale spazzolino da denti nè con altri strumenti casalinghi quali scovolini e filo interdentale.
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Per approfondire: “Ricostruzione delle gengive: in cosa consiste l’intervento?”
Fonte: universonline.it
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