Non è tanto raro notare nel sorriso di qualcuno con un dente ricostruito o protesizzato una differenza con i denti naturali adiacenti. Il motivo è molto semplice: copiare perfettamente il colore dei denti non è affatto facile. La superficie dei denti, infatti, non è omogenea e monocolore.
Il dente è costituito da tre strati di materie diverse
All’interno del dente c’è la polpa, costituita da vasi sanguigni e nervi, di colore rosso e che si assottiglia col passare degli anni. La polpa è ricoperta di dentina, un tessuto mineralizzato abbastanza duro, di colore giallino più o meno intenso.
La dentina può, a sua volta, essere ricoperta da due diversi tessuti. A livello della radice è coperta di cemento (il tessuto che, attraverso il legamento parodontale, si lega a osso di sostegno e gengiva, anche questo giallino intenso). A livello della corona è coperta di smalto (un tessuto durissimo, costituito da idrossiapatite, più chiaro e trasparente).
Questi tessuti sono stratificati in spessori variabili: lo smalto (almeno nel dente giovane) è più spesso verso la porzione “masticante” del dente e va assottigliandosi in direzione della gengiva dove, a livello del colletto, termina lasciando il posto al cemento radicolare.
Il colore dei denti è qualcosa di molto complesso
Tutta questa descrizione anatomica per spiegare che il colore del dente è dato dalla somma e dalla miscelazione dei colori e delle trasparenze di tutti questi strati. Per descriverlo si utilizzano termini mutuati dalla pittura: tinta, croma e valore. Si aggiungono poi parametri geometrici e ottici.
La tinta è il colore base della dentina; il croma è il grado di saturazione, il valore indica la luminosità. Queste caratteristiche sono determinate geneticamente. Tutti questi valori variano nelle diverse parti del dente, a seconda del prevalere dei vari tessuti. A questo si aggiunge la geografia di superficie, quella serie di scalfiture naturali che si trovano sullo smalto e che riflettono la luce in maniera caratteristica.
Come ricreare il colore dei denti
Per questo motivo la ricostruzione e la protesizzazione di un dente frontale sono la sfida più difficile da affrontare. La sfida è aperta sia per il dentista (quando ricostruisce direttamente un dente, magari dopo un trauma), sia per l’odontotecnico (quando deve preparare una protesi). Per cercare di imitare la natura si usano materiali con caratteristiche cromatiche e ottiche differenti che, opportunamente stratificati, modellati e lucidati, si mimetizzano ricreando un effetto che si avvicini il più possibile al colore naturale. L’eccellenza del risultato è legata alla evoluzione tecnologica dei materiali, ma anche alla manualità e al senso artistico del singolo operatore.
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