In fatto di puericoltura se ne sentono davvero tante. Gli esperti proliferano, ognuno dice la sua, e tutti sanno davvero tutto e di più. E quando a questa nutrita schiera di esperti si aggiungono anche le zie, le nonne e le amiche, il gioco è fatto. La neomamma potrebbe non saper più che pesci pigliare, ed a ragione. Oggi parliamo di ciuccio, l’oggetto del desiderio di tanti bambini, capace di calmarli anche nei momenti “peggiori” della giornata. Non a caso in inglese lo chiamano “pacifier“, ovvero qualcosa capace di portare pace, di tranquillizzare. Ma è sempre utile offrire il ciuccio? E cosa fare quando diventa un vizio? Ma ancor peggio, come fare a toglierlo se il bambino comincia a non essere più così piccolo? E infine, per quanto riguarda la salute della bocca ed il corretto sviluppo della dentizione, fino a quando è consentito dare il ciuccio, se consentito? Le domande non sono poche. Andiamo allora con ordine.
L’importanza della suzione nel neonato
La suzione riveste un ruolo fondamentale nella crescita del neonato. Attraverso la suzione del seno materno, il piccolo trae nutrimento ma anche conforto, amore, rassicurazione. Il rapporto madre-figlio durante il delicatissimo periodo dell’allattamento è davvero unico ed esclusivo e si rinsalda poppata dopo poppata. Allattando, la neomamma offre nutrimento ed infonde al piccolo una sensazione di benessere che davvero non ha eguali al mondo. Non a caso l’allattamento al seno rispetto a quello artificiale è fortemente consigliato non solo da puericultori e pediatri di tutto il mondo, ma anche incoraggiato ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Cosa succede dopo l’allattamento
Quando dall’allattamento al seno si comincia a passare all’alimentazione vera e propria, il ciuccio può rappresentare un oggetto capace di rendere questo momento di transizione meno traumatico e più piacevole. Rivivere il piacere della poppata attraverso la suzione di un ciuccio aiuta il bambino a ridurre lo stress ed a vivere le piccole grandi novità che gli vengono presentate giorno dopo giorno più serenamente. Tuttavia, è bene non abusare di questo strumento seppur così comodo. E’ vero che tutte le mamme arrivano a sera sfinite ed offrire un ciuccio ad un bimbo apparentemente inconsolabile può rappresentare una grande comodità, ma è anche vero che si tratta di un’abitudine che, alla lunga, può compromettere il corretto sviluppo mascellare e della dentizione.
Suzione non nutritiva e malocclusione: quale connessione?
Gli studiosi che si sono occupati della relazione tra suzione non nutritiva e malocclusione sono stati davvero molti ed i risultati delle loro ricerche sono stati di volta in volta pubblicati sulle riviste scientifiche di tutto il mondo. Le conclusioni sono sempre più o meno le stesse, ovvero che i bambini impegnati in una suzione non nutritiva prolungata possono andare incontro a:
- morso aperto anteriore;
- morso crociato posteriore;
- morso aperto anteriore e crociato posteriore;
- malocclusione di seconda classe.
La situazione tende a complicarsi quando al ciuccio si aggiunge la suzione del dito.
Quale consiglio possiamo dare alle mamme?
Insomma, mamme, prima di offrire un ciuccio al vostro piccolo, dettate delle regole. Non lasciate che il bimbo ciucci tutto il giorno, ma stabilite momenti ed orari in cui è consentito, come per esempio per qualche minuto prima della nanna. Infine, un primo controllo dal dentista è consigliato quanto prima, non appena cominciano a comparire i primi dentini da latte.
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