Gli impianti dentali servono per rimpiazzare uno o più elementi dentali, senza dover ricorrere alla “limatura” dei denti adiacenti residui, indispensabile al fine di ottenere l’ancoraggio per una classica protesi a ponte.
Nel caso di porzioni del tutto senza denti nelle arcate e in mancanza di elementi dentali pilastro, gli impianti servono, inoltre, come supporto indispensabile per costruire una protesi fissa, al posto di quella che, altrimenti, potrebbe essere solo una protesi rimovibile.
Nel caso di mancanza totale dei denti, le protesi mobili, comunemente dette “dentiere”, attraverso pochi, ma essenziali impianti che le ancorano alle arcate mascellari superiori e/o inferiori, possono essere meno “mobili”, più fisse e quindi, più efficienti e confortevoli.
I requisiti necessari per mettere gli impianti
Il paziente che ha bisogno di un impianto deve, innanzitutto, essere in buone condizioni di salute generale e orale. In particolare, dovranno essere attentamente valutate eventuali malattie sistemiche, così come malattie delle gengive e dei tessuti di sostegno del dente (gengivite, e parodontite o piorrea). Nel caso presenti, queste dovranno essere trattate, preliminarmente al trattamento implantare. È bene sottolineare che, molte delle cause che portano malattie all’apparato stomatognatico e di conseguenza perdita dei denti, possono concorrere a determinare un prematuro fallimento degli impianti.
È necessario inoltre disporre, nelle sedi anatomiche di interesse, di un’adeguata quantità e qualità di tessuto osseo e gengiva, per assicurare all’impianto sufficiente stabilità meccanica. Quando l’osso dovesse essere insufficiente, è possibile avvalersi di tecniche di rigenerazione ossea.
Com’è la visita per gli impianti?
La visita è un insieme di procedure cliniche e strumentali finalizzate alla diagnosi. Ai fini di un eventuale trattamento implanto-protesico, la visita si avvale della raccolta delle informazioni anamnestiche e di salute generale e di una valutazione clinica e radiografica. Questi controlli sono utili a scoprire tutte le possibili controindicazioni all’implantologia.
L’esame clinico implica la valutazione dello stato di salute dentale (presenza di carie) e parodontale (quantità di placca batterica, presenza di gengivite o parodontite). La presenza di patologie dento-gengivali rappresenta una contro-indicazione relativa all’uso di impianti e richiedono una risoluzione prima di pianificare una eventuale terapia implanto-protesica.
Ai fini implantari, la visita richiede una serie di controlli radiografici per valutare la sede dell’impianto. Tali esami possono comprendere radiografie endorali, radiografia ortopanoramica e tomografia computerizzata. Quest’ultimo esame permette di fare una valutazione tridimensionale dei volumi ossei. Gli esami radiografici permettono di valutare la quantità di osso residuo. Inoltre, misurano il rapporto con strutture anatomiche importanti come il pavimento del seno mascellare, le fosse nasali e nervo alveolare inferiore.
Fonte: gengive.org
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