Sono circa 19 milioni gli italiani over 40 che non possono vantare un sorriso a 32 denti. Le cause della perdita sono tante: basta una disattenzione, un contatto vigoroso mentre fai sport, un boccone troppo duro, ma anche una carie curata male o una parodontite, malattia infiammatoria della gengiva.
La buona notizia è che è sempre possibile recuperare la situazione, evitando problemi sia di tipo estetico sia funzionale, con conseguenze su masticazione e digestione.
Ecco quali sono gli interventi migliori quando si deve sostituire, o anche semplicemente riparare, un dente danneggiato.
Se cade
L’impianto è la soluzione di prima scelta. Consiste nell’inserire nello spazio rimasto vuoto una vite che servirà al nuovo dente come perno cui agganciarsi. Qui viene posizionata una capsula provvisoria, che lascerà il posto a quella definitiva. L’intervento si esegue in anestesia locale ed è diventato molto meno fastidioso che in passato. Dura 10-15 minuti e si può riprendere a fare una vita normale da subito, a cominciare dall’alimentazione. Bisogna prendere però un antibiotico per 4-5 giorni, per proteggersi dal rischio di eventuali infezioni. Le uniche controindicazioni sono se si soffre di parodontite, non si ha abbastanza osso in cui inserire il perno o se si è affetti da serie patologie croniche. I casi di rigetto sono molto rari.
Il metodo Ribbond
È una valida alternativa se il problema riguarda l’arcata inferiore, soprattutto gli incisivi, perché sono più piccoli rispetto ai molari e ai premolari e non coinvolgono la masticazione. Consiste nello sfruttare i due denti ai lati di quello mancante per creare un sostegno: il dentista scava un piccolo solco sulla loro faccia posteriore, in modo da farvi passare una fibra di polietilene che servirà da supporto per agganciare e modellare un nuovo dente.
Si esegue in anestesia locale, ma richiede più tempo, circa due ore. Rispetto all’impianto, si entra nello studio del dentista senza il dente perduto e se ne esce subito con quello definitivo. Il Ribbond, però, può essere eseguito su un solo dente.
Il ponte su intarsi per la perdita di un dente
È il metodo da preferire se è caduto un molare o un premolare e non si può ricorrere a un impianto perché non c’è abbastanza osso in cui inserire la vite di sostegno. Questo intervento era molto usato diversi anni fa e oggi è tornato in auge in caso di perdita di un dente, perché è efficace e mini invasivo. La prima seduta dura 30-40 minuti: il dentista scava piccoli solchi sui denti vicini e prende un’impronta con cui farà realizzare un dente dotato di “alette” che dovranno coincidere con i solchi.
L’inserimento si fa una settimana dopo, in circa 45 minuti: la chiusura all’interno dei solchi viene fatta con il cemento odontoiatrico. Il ponte si può fare anche per sostituire più denti.
Se il dente si scheggia
Basta un impatto improvviso e ben assestato e il dente fa crac. Non senti dolore, non fuoriesce sangue, provi soltanto la spiacevole sensazione di avere delle minuscole pietre in bocca. Per riparare il danno, è necessario un piccolo intervento da 15-20 minuti, senza neanche bisogno dell’anestesia. Prima, però, bisogna escludere una lesione alla radice o una frattura tramite la visita e una radiografia. Si leviga la zona scheggiata, si applica uno speciale collante e si fa aderire una sostanza composta da resina e cristalli di quarzo, che il dentista modella fino a restituire al dente la sua forma. Il colore e la resistenza sono identici allo smalto originale.
Se il ponte cede
All’improvviso il tuo ponte dentale si è staccato. Un’eventualità che si può verificare sia se era stato realizzato sui denti, sia sugli impianti. Le cause possono essere tante, dal modo in cui era stato progettato al tipo di cemento usato. La soluzione definitiva tocca al dentista, che valuterà come intervenire caso per caso. Sul momento, però, si può provare a riattaccarlo con alcuni prodotti disponibili anche in farmacia, in modo di avere tempo di fissare un appuntamento allo studio dentistico.
Fonte: starbene.it
Lo studio dentistico Delfino Anzisi opera a Napoli da due generazioni e da sempre garantisce ai pazienti le migliori prestazioni per la salute orale.